IL TEMPO DELLA PAROLA DI DIO: Il Signore avverte sempre prima!
“Il Signore mi disse: <<Dì loro: Non salite e non combattete, perché io non sono in mezzo a voi; voi sareste sconfitti davanti ai vostri nemici>>. Io ve lo dissi, ma voi non mi deste ascolto; anzi foste ribelli all’ordine del Signore, foste presuntuosi e vi metteste a salire verso i monti. Allora gli Amorei, che abitano quella zona montuosa, uscirono contro di voi, vi inseguirono come fanno le api, e vi batterono da Seir fino a Corma”. (v. 42-44)
Stiamo parlando di ubbidienza ai precetti divini e abbiamo già detto nell’introduzione che, praticamente, la benedizione di Dio è la ricompensa per chi gli ubbidisce; mentre invece la maledizione è il risultato della disubbidienza. Quanto ci ama il nostro Dio? Non si può misurare il Suo amore. Come Egli lo dimostra? In tante maniere: Egli fa levare il Suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni (Matteo 5:45); Egli ha mostrato il Suo tanto amore per il mondo dando a morire in croce Suo Figlio Gesù Cristo, affinché chiunque crede in Lui non perisca ma abbia la vita eterna (Giovanni 3:16); Egli ancora dimostra il Suo amore mandando la Sua Parola e la manda per tempo affinché chi l’ascolta possa metterla in pratica e desistere dalla via sbagliata.
Il Signore ti avverte prima che tu possa sbagliare. Sarebbe inutile, infatti, lasciare che l’uomo pecchi e poi istruirlo alla giustizia.
In effetti, il peccato – che è la trasgressione della legge divina, la disubbidienza – affinché possa essere consumato richiede proprio la conoscenza dei precetti divini; a questa poi si aggiunge la volontà di infrangerli. Per meglio chiarirci le idee, vediamo la Bibbia cosa ci dice in relazione alla prima disubbidienza, al primo peccato:
- La Parola data da Dio all’uomo, il comando di Dio:
“Dio il Signore ordinò all’uomo: <<Mangia pure da ogni albero del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare; perché nel giorno che tu ne mangerai, certamente morirai>> (Genesi 2:16-17)
- La tentazione, l’occasione di disubbidire al comando divino:
“Il serpente… disse alla donna: <<Come! Dio vi ha detto di non mangiare da nessun albero del giardino?>>… Il serpente disse alla donna: <<No, non morirete affatto>>” (Genesi 3:1,4)
- La ricezione di detto comando da parte dell’uomo e la consapevolezza della sua divinità:
“La donna rispose al serpente: <<Del frutto degli alberi del giardino ne possiamo mangiare; ma del frutto dell’albero che è in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne mangiate e non lo toccate altrimenti morirete>>.”(Genesi 3:2,3)
- La consumazione del peccato, la disubbidienza alla Parola di Dio
“La donna osservò che l’albero era buono per nutrirsi, che era bello da vedere e che l’albero era desiderabile per acquistare conoscenza; prese del frutto, ne mangiò e ne diede anche a suo marito, che era con lei, ed egli ne mangiò.” (Genesi 3:6)
Che considerazioni possiamo trarre da questa storia?
- Dio ha parlato all’uomo, gli ha dato un ordine da eseguire affinché egli avrebbe potuto vivere in prosperità alla presenza di Dio, nel giardino di Eden;
- Non siamo chiamati a sindacare l’ordine di Dio! Lo accettiamo perché viene da Dio: “Confida nel Signore con tutto il cuore e non ti appoggiare sul tuo discernimento” (Proverbi 3:5). Certo Dio non richiede che il Suo popolo sia un popolo di robot automatici; ma la carne – corrotta dalla natura peccaminosa dell’uomo – ha desideri diversi dallo spirito. Fidiamoci di Dio e di quello che Egli ci ordina. Abbiamo detto all’inizio che Egli ci ama e non manca di mostrare il Suo amore nei confronti del Suo popolo. Le parole di un bellissimo cantico dicono: “Dio è saggio e non sbaglia mai… se non comprendi allor… puoi fidar dell’amor del Suo cuor”.
- L’uomo era cosciente che l’ordine ricevuto era proceduto da Dio. La donna, infatti, dichiara espressamente “Dio ha detto: non ne mangiate” (Genesi 3:3)
- Il giusto giudizio di Dio su chi disubbidisce: “Alla donna disse: «Io moltiplicherò grandemente le tue pene e i dolori della tua gravidanza; con dolore partorirai figli; i tuoi desideri si volgeranno verso tuo marito ed egli dominerà su di te». Ad Adamo disse: «Poiché hai dato ascolto alla voce di tua moglie e hai mangiato del frutto dall'albero circa il quale io ti avevo ordinato di non mangiarne, il suolo sarà maledetto per causa tua; ne mangerai il frutto con affanno, tutti i giorni della tua vita. Esso ti produrrà spine e rovi, e tu mangerai l'erba dei campi; mangerai il pane con il sudore del tuo volto, finché tu ritorni nella terra da cui fosti tratto; perché sei polvere e in polvere ritornerai». (Genesi 3:16-19)
- Non bisogna temere di niente quando si compie la volontà di Dio!
Oggi la situazione è mutata? Non credo! Per grazia di Dio ancora Egli manda la Sua Parola istruttrice. Dai primordi della storia, in tante maniere, il Signore fa sentire la Sua presenza e le Sue Leggi: “I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento annuncia l'opera delle sue mani.” (Salmo 19:1)
Nonostante questo gli uomini rifiutano di dare onorare a Dio ma “hanno mutato la gloria del Dio incorruttibile in immagini simili a quelle dell'uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili.” (Romani 1:23).
Egli ha messo inoltre nell’uomo il pensiero dell’eternità (Ecclesiaste 3:11).
Riflettiamo bene… sicuramente già sappiamo cosa fare e cosa credere:
“Temi Dio e osserva i suoi comandamenti, perché questo è il tutto per l'uomo.” (Ecclesiaste 12:15)