mercoledì 5 dicembre 2012

Deuteronomio - capitolo 1


IL TEMPO DELLA PAROLA DI DIO: Il Signore avverte sempre prima!
“Il Signore mi disse: <<Dì loro: Non salite e non combattete, perché io non sono in mezzo a voi; voi sareste sconfitti davanti ai vostri nemici>>. Io ve lo dissi, ma voi non mi deste ascolto; anzi foste ribelli all’ordine del Signore, foste presuntuosi e vi metteste a salire verso i monti. Allora gli Amorei, che abitano quella zona montuosa, uscirono contro di voi, vi inseguirono come fanno le api, e vi batterono da Seir fino a Corma”. (v. 42-44)
Stiamo parlando di ubbidienza ai precetti divini e abbiamo già detto nell’introduzione che, praticamente, la benedizione di Dio è la ricompensa per chi gli ubbidisce; mentre invece la maledizione è il risultato della disubbidienza. Quanto ci ama il nostro Dio? Non si può misurare il Suo amore. Come Egli lo dimostra? In tante maniere: Egli fa levare il Suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni (Matteo 5:45); Egli ha mostrato il Suo tanto amore per il mondo dando a morire in croce Suo Figlio Gesù Cristo, affinché chiunque crede in Lui non perisca ma abbia la vita eterna (Giovanni 3:16); Egli ancora dimostra il Suo amore mandando la Sua Parola e la manda per tempo affinché chi l’ascolta possa metterla in pratica e desistere dalla via sbagliata.
Il Signore ti avverte prima che tu possa sbagliare. Sarebbe inutile, infatti, lasciare che l’uomo pecchi e poi istruirlo alla giustizia.
In effetti, il peccato – che è la trasgressione della legge divina, la disubbidienza – affinché possa essere consumato richiede proprio la conoscenza dei precetti divini; a questa poi si aggiunge la volontà di infrangerli. Per meglio chiarirci le idee, vediamo la Bibbia cosa ci dice in relazione alla prima disubbidienza, al primo peccato:
  1. La Parola data da Dio all’uomo, il comando di Dio:
“Dio il Signore ordinò all’uomo: <<Mangia pure da ogni albero del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare; perché nel giorno che tu ne mangerai, certamente morirai>> (Genesi 2:16-17)
  1. La tentazione, l’occasione di disubbidire al comando divino:
“Il serpente… disse alla donna: <<Come! Dio vi ha detto di non mangiare da nessun albero del giardino?>>… Il serpente disse alla donna: <<No, non morirete affatto>>” (Genesi 3:1,4)
  1. La ricezione di detto comando da parte dell’uomo e la consapevolezza della sua divinità:
“La donna rispose al serpente: <<Del frutto degli alberi del giardino ne possiamo mangiare; ma del frutto dell’albero che è in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne mangiate e non lo toccate altrimenti morirete>>.”(Genesi 3:2,3)
  1. La consumazione del peccato, la disubbidienza alla Parola di Dio
“La donna osservò che l’albero era buono per nutrirsi, che era bello da vedere e che l’albero era desiderabile per acquistare conoscenza; prese del frutto, ne mangiò e ne diede anche a suo marito, che era con lei, ed egli ne mangiò.” (Genesi 3:6)
Che considerazioni possiamo trarre da questa storia?
  1. Dio ha parlato all’uomo, gli ha dato un ordine da eseguire affinché egli avrebbe potuto vivere in prosperità alla presenza di Dio, nel giardino di Eden;
  2. Non siamo chiamati a sindacare l’ordine di Dio! Lo accettiamo perché viene da Dio: “Confida nel Signore con tutto il cuore e non ti appoggiare sul tuo discernimento” (Proverbi 3:5). Certo Dio non richiede che il Suo popolo sia un popolo di robot automatici; ma la carne – corrotta dalla natura peccaminosa dell’uomo – ha desideri diversi dallo spirito. Fidiamoci di Dio e di quello che Egli ci ordina. Abbiamo detto all’inizio che Egli ci ama e non manca di mostrare il Suo amore nei confronti del Suo popolo. Le parole di un bellissimo cantico dicono: “Dio è saggio e non sbaglia mai… se non comprendi allor… puoi fidar dell’amor del Suo cuor”.
  3. L’uomo era cosciente che l’ordine ricevuto era proceduto da Dio. La donna, infatti, dichiara espressamente “Dio ha detto: non ne mangiate” (Genesi 3:3)
  4. Il giusto giudizio di Dio su chi disubbidisce: “Alla donna disse: «Io moltiplicherò grandemente le tue pene e i dolori della tua gravidanza; con dolore partorirai figli; i tuoi desideri si volgeranno verso tuo marito ed egli dominerà su di te». Ad Adamo disse: «Poiché hai dato ascolto alla voce di tua moglie e hai mangiato del frutto dall'albero circa il quale io ti avevo ordinato di non mangiarne, il suolo sarà maledetto per causa tua; ne mangerai il frutto con affanno, tutti i giorni della tua vita. Esso ti produrrà spine e rovi, e tu mangerai l'erba dei campi; mangerai il pane con il sudore del tuo volto, finché tu ritorni nella terra da cui fosti tratto; perché sei polvere e in polvere ritornerai». (Genesi 3:16-19)
  5. Non bisogna temere di niente quando si compie la volontà di Dio!
Oggi la situazione è mutata? Non credo! Per grazia di Dio ancora Egli manda la Sua Parola istruttrice. Dai primordi della storia, in tante maniere, il Signore fa sentire la Sua presenza e le Sue Leggi: “I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento annuncia l'opera delle sue mani.” (Salmo 19:1)
Nonostante questo gli uomini rifiutano di dare onorare a Dio ma “hanno mutato la gloria del Dio incorruttibile in immagini simili a quelle dell'uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili.” (Romani 1:23).
Egli ha messo inoltre nell’uomo il pensiero dell’eternità (Ecclesiaste 3:11).
Riflettiamo bene… sicuramente già sappiamo cosa fare e cosa credere:
“Temi Dio e osserva i suoi comandamenti, perché questo è il tutto per l'uomo.” (Ecclesiaste 12:15)